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domenica 25 ottobre 2015

Comunicato Stampa: Il WWF chiede alla Regione Liguria di approvare con URGENZA una Legge per la Tutela degli Alberi delle nostre Città



             
WWFItalia/ Liguria
c/o ACLI
Piazza G.Marconi 2
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Savona, lì 23/10/2015
COMUNICATO STAMPA


Oggetto
Il WWF chiede alla Regione Liguria di approvare con URGENZA una
Legge Regionale per la Tutela degli Alberi delle nostre Città


Gli ALBERI in Citta' sono per noi cittadini dei Preziosi Alleati e rappresentato una importante RISORSA per una MIGLIORE QUALITA' della VITA di tutti noi Cittadini e dei nostri Turisti.

Gli Alberi in Citta' meritano  da parte nostra e delle Amministrazioni un GRANDE RISPETTO, CURA, TUTELA e PROTEZIONE!

Assistiamo purtoppo da anni all'abbattimento di tanti alberi nelle nostre citta', proprio da parte delle Amministrazioni Comunali che dovrebbero tutelarli.
E, fatto ancora piu' grave, spesso questi abbattimenti vengono poi seguiti da nessun nuovo albero al posto di quello abbattuto o con ripiantumazione di alberi non di pari classe di grandezza.

Assistiamo sovente ad abbattimenti di alberi di alto fusto e alla loro sostituzione con "alberelli" o addirittura "arbusti" che mai daranno ombra  e refrigerio... e cosi', abbattimento dopo abbattimento, il prezioso Patrimonio Arboreo delle nostre Citta' e della Regione Liguria  si IMPOVERISCE e si DEGRADA.

Preservare e tutelare il patrimonio di Alberi nelle nostre Citta' e' un' azione saggia e lungimirante, anche sotto molteplici aspetti pratici ed economici!

E' importante che tali aspetti siano conosciuti da tutti i cittadini!

Qui di seguito elenchiamo le 12 qualita' piu' salienti:

1) Gli Alberi ricoprono un ruolo vitale nella riduzione del famigerato Effetto Serra, cosi' pericoloso per il futuro del nostro Pianeta.

2) Gli Alberi sono dei veri e propri "Polmoni Verdi” per la Citta' : grazie alla sintesi clorofilliana, assorbono anidride carbonica e liberano ossigeno nell' aria circostante.
Un albero di grandi dimensioni produce ogni giorno ossigeno per 4 persone!

3) Gli Alberi abbattono il pulviscolo atmosferico ed i gas inquinanti emessi dal traffico cittadino, Combattendo l' inquinamento ci permettono di respirare meglio! Rimuovono dall' atmosfera le particelle ultra-fini, cosi' dannose per le vie respiratorie.

4) Gli Alberi nei nostri Viali assorbono i rumori del traffico, dando un importante contributo alla nostra salute acustica.

5) Gli Alberi hanno una Funzione Climatica: mitigano gli eccessi di temperatura.

6) Gli Alberi ci regalano OMBRA e refrigerio, cosi' importante nelle estati in citta', a volte caldissime! Riducono la temperatura dell' aria che li circonda, attenuando gli eccessi di temperatura! Gli alberi sui marciampiedi ombreggiano asfalto e cemento e rinfrescano tutto il vicinato.

7) Gli Alberi hanno una importante Funzione Economica: aumentano il valore delle abitazioni. La quotazione di case poste in zone alberate è superiore a quella dove non ci sono aree verdi. Aumentano sensibilmente il valore di mercato dei palazzi nelle vicinanze!

8) Gli Alberi hanno un Funzione Architettonica-Paesaggistica :rappresentano parte del paesaggio monumentale della citta' e sono elemento di raccordo fra passato e presente.

9) Funzione estetica-paesaggistica (ornamento ambientale): non solo nascondono visioni sgradevoli, ma offrono bellezza e privacy.

10) La vista degli Alberi e della loro BELLEZZA influenza positivamente l’umore e mitiga lo stress causato dal vivere nelle nostre citta' caotiche.

11) Gli Alberi ci riportano in Citta'...la Natura, con il ciclo delle sue Stagioni.

12) Gli Alberi ospitano uccelli che riempiono l' aria con i loro gorgheggi e rallegrano il cuore..
Ricordiamoci sempre che gli Alberi sono Esseri Viventi, delle vere Meraviglie della Natura che da un piccolo seme si sviluppano in maestosi Alberi!

Gli Alberi sono davvero i MIGLIORI AMICI di noi Cittadini e dei nostri TURISTI!....
DIFENDIAMOLI!:-))


Cordiali saluti. 

 
Ufficio stampa

Stefano Gatti
Referente per la Tutela del Patrimonio Arboreo
WWF Italia - Liguria

"Lo scopo finale del WWF e' fermare e far regredire
il degrado dell' ambiente naturale del nostro pianeta
e contribuire a costruire un futuro in cui l' uomo
possa vivere in armonia con la natura."

                       
    
                                                                                                     
                                                                                                

giovedì 22 ottobre 2015

CRITICAL MASS IN BICI PER RIBADIRE: NO INCENERITORI - SI RIFIUTI ZERO!

 

 

 EVENTO FACEBOOK: https://www.facebook.com/events/125899424432284/

Sabato 24 Ottobre 2015 vi invitiamo a partecipare alla Critical Mass organizzata dai comitati Mamme No Inceneritore e Assemblea Per La Piana Contro Le Nocività. I punti di ritrovo sono:
Brozzi-Quaracchi-Peretola alle ore 14.30 in Piazza I Maggio a Brozzi;
Campi Bisenzio alle ore 14.30 in Piazza Dante;
Sesto Fiorentino alle 14.30 in Piazza Vittorio Veneto.
Pedaleremo insieme fino a ritrovarci con i vari gruppi ed andremo a visitare i luoghi dove vorrebbero costruire l'inceneritore di Firenze. Faremo anche una bellissima merenda tutti insieme!
Forza dunque, armatevi di bicicletta e di merenda e venite con noi!!! 
In caso di pioggia l'evento sarà annullato.



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Postato da Associazione "Vivere in Valdisieve" su Associazione "Vivere in Valdisieve" il 10/22/2015 04:52:00 PM




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mercoledì 21 ottobre 2015

MONTALE: Inceneritore: dopo Arpat anche i sindaci richiamano Ladurner

Inceneritore: dopo Arpat anche i sindaci richiamano LadurnerMONTALE - Venerdì scorso si è tenuta una riunione a cui hanno partecipato il presidente della Provincia Rinaldo Vanni, i sindaci di Agliana, Montale e Quarrata, i responsabili dei dipartimenti competenti di Asl e Arpat, il funzionario dell'ufficio ambiente della Provincia.

L'incontro aveva lo scopo di valutare sia la relazione tecnica prodotta da Ladurner circa le cause dell'anomalia riscontrata dal 15 luglio al 14 agosto 2015 relativamente al parametro di emissioni PCDDs/PCDF sulla linea 1 del termovalorizzatore sia quella prodotta da Arpat. La riunione ha avuto un carattere interlocutorio in attesa di ulteriori elementi tecnici che saranno prodotti in breve tempo da Asl tramite una propria relazione.

“I sindaci di Agliana, Montale e Quarrata – si legge in una nota congiunta – hanno preso atto degli elementi di criticità emersi nella relazione di Arpat e per questo motivo investiranno Cis del compito di richiamare il gestore – cosi come da indicazioni di Arpat stessa - ad una puntuale applicazione delle procedure richieste dal proprio sistema di gestione nell'intento di ottenere, tramite queste, anche un miglioramento della affidabilità impiantistica “ e a impegnarsi a verificare che Ladurner rispetti quanto necessario”.

“I sindaci ritengono doveroso – prosegue la nota – anche sulla scorta degli elementi fin da ora in loro possesso, avviare una stringente riflessione quanto più ponderata e circostanziata possibile in vista della scadenza , nel prossimo anno, del contratto che lega CIS spa a Ladurner per la gestione dell'impianto. Tale riflessione dovrà tener conto in modo preponderante delle garanzie di affidabilità della futura soluzione gestionale anche attraverso la eventuale implementazione dei sistemi di monitoraggio e controllo finalizzati alla sicurezza ambientale”.

 



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Postato da Associazione "Vivere in Valdisieve" su Associazione "Vivere in Valdisieve" il 10/21/2015 03:54:00 PM




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alluvioni. MANETTI: «NESSUNO DEVE CASCARE DALLE NUVOLE»

Articolo inserito in data: 21 ottobre 2015 alle 8:48 | 0 commenti

di REDAZIONE

Il coordinatore dei comitati è ancora in attesa di un incontro ufficiale con il Comune di Quarrata

Daniele Manetti

Daniele Manetti

QUARRATA. [a.b.] “È iniziata una collaborazione vera e propria con la Regione Toscana. In funzione di questa collaborazione sto mandando tutti i documenti e le immagini ad un responsabile tecnico della Regione Toscana delle alluvioni e dell’inquinamento relativo alla nostra piana (in modo da informare l’assessore Federica Fratoni, prima del suo arrivo nelle nostre frazioni).

“Tali documenti, immagini e osservazioni sono state fatte da tantissimi cittadini e vanno ad arricchire il documento di 14 punti protocollato in Regione Toscana, presso il Comune di Pistoia e presso il Comune di Quarrata”.

Daniele Manetti, coordinatore dei comitati della piana contro il rischio idrogeologico e membro del Gart (ndr. Gruppo dell'Accademia del Cittadino Regione Toscana) torna su una questione che gli sta a cuore: le alluvioni.

Nessuno deve cascare dalle nuvole… Tutti sono stati informati! e inoltre va fatta chiarezza sull’ultima alluvione e l’inquinamento del 14 ottobre 2015. In funzione di quello che abbiamo presentato in Regione Toscana, quando accade un evento calamitoso ci sono sempre responsabilità precise e vanno evidenziate, altrimenti non risolveremo mai il problema del rischio idrogeologico e dell’inquinamento”.

Da parte del Comune di Quarrata – ha aggiunto – nessuna reazione ad oggi visto anche l’urgenza del problema alluvioni ed inquinamento. Non c’è stato nessun incontro ufficiale con i Comitati e con il Gart, alla faccia della partecipazione, punto primario del Sindaco Marco Mazzanti nella sua campagna elettorale".

Ad oggi, dopo aver richiesto e protocollato in Comune di Quarrata il 24 novembre 2014 un documento per risolvere il problema dei Fossi minori al collasso con un percorso partecipato ufficiale per mettere in sicurezza idraulica i cittadini di tutte le frazioni alluvionate della piana, non c’è stata nessuna risposta ufficiale di nessun genere".

“La mancanza di partecipazione si fa sentire e i problemi non si risolvono: tutto questo – ha concluso – è stato fatto presente in Regione Toscana”.

 



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Postato da Associazione "Vivere in Valdisieve" su Associazione "Vivere in Valdisieve" il 10/21/2015 03:27:00 PM




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SE CONOSCI IL PROGETTO TAV, ALLA FINE DIVENTI NOTAV - di Marco Affronte

 

Marco Affronte

Member of the European Parliament

M5S

-

Parlament européen

Bât. Altiero Spinelli

07H254

60, rue Wiertz / Wiertzstraat 60

B-1047 Bruxelles/Brussel

Tel +32(0)2 28 45711

Fax +32(0)2 28 49711

marco.affronte@europarl.europa.eu

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lunedì 19 ottobre 2015

Genova: il consiglio comunale dice No all'inceneritore previsto dallo Sblocca Italia di Renzi

di paola settimini | 14 ott 2015

 

Genova - Approvata in consiglio comunale la mozione contro l’inceneritore previsto dallo Sblocca Italia di Renzi. Con 19 voti favorevoli, 8 contrari, 7 astenuti, su 34 presenti il consiglio comunale  ha approvato la mozione contro l’articolo 35 della legge `Sblocca Italia´, che prevede un impianto di incenerimento dei rifiuti nella Regione Liguria. La mozione  è stata proposta del capogruppo FdS Antonio Bruno e  ha visto i voti favorevoli di Fds, Sel, M5S, Udc, Lista Doria, Possibile, Progresso Ligure e i consiglieri del Gruppo Misto Paolo Gozzi, Mario Baroni e Salvatore Caratozzolo e il solo voto contrario del PD insieme alla Lista Musso invece si sono astenuti Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega Nord, i consiglieri del Gruppo Misto Francesco De Benedictis e Salvatore Mazzei, e Giovanni Vassallo (Pd).

 

Segue le Mozione

VISTO l’articolo 35 della legge 164 del 11.11.2014 (Sblocca Italia), che interferisce coi programmi regionali e interviene sull’autonomia della Regione Liguria e dei Comuni Liguri, imponendo un impianto di incenerimento non previsto dal Piano Regionale Rifiuti del 25 marzo 2015;

PREMESSO CHE con questa legge gli inceneritori sono definiti “infrastrutture strategiche di preminente interesse nazionale”, per autorizzare il Consiglio dei Ministri a decidere in merito, anche contro il parere del Consiglio Regionale, provocando un ulteriore innalzamento   dell’  inquinamento  atmosferico    ( metalli   pesanti,  diossine,   particolato ultra-fine) e azzerando l’impegno dei cittadini virtuosi, con gravi ricadute per la salute e l’economia e con infrazione delle norme comunitarie.

Sapendo che la popolazione ligure è stata per decenni inquinata, avendo sul suo territorio, densamente abitato e a prevalente vocazione turistica, ben tre centrali a carbone, con ricadute negative sull’ambiente e sulla salute (vedi studi medico-scientifici qualificati a livello internazionale e accertamenti della Procura di Savona);

ESSENDO gli inceneritori infrastrutture “pesanti”, impianti molto costosi, che richiedono alimentazione con flussi di indifferenziato garantiti per 25 anni, deprimono la RD e inducono a produrre sempre più rifiuti per ammortizzare l’investimento, a carico degli utenti con elevate tariffe TARI ed elevate bollette per elettricità prodotta con incentivi statali;

ESISTENDO scenari operativi alternativi, impianti a freddo con trattamento meccanico e biologico per recupero di materia dall’indifferenziata (TMB), praticabili e praticati, che costano molto meno, si costruiscono più velocemente, comportano più posti di lavoro, non inquinano con danni alla salute e all’ambiente, emettono meno gas serra, permettono di risparmiare energia in quantità tripla;

 

Per tutte queste considerazioni

 

IL CONSIGLIO COMUNALE DI GENOVA

manifesta pubblicamente il proprio dissenso verso l’art 35 della legge Sblocca Italia:

ESPRIME CONTRARIETA’ all’uso del sito Tirreno Power di Vado (SV) o altri per incenerimento o combustione di CSS, ritenendo inaccettabile che si ipotizzino altre fonti inquinanti come quelle degli inceneritori, su un territorio già pesantemente provato e che richiederebbe invece bonifica;

CONCORDA con il Presidente della  Liguria sulla contrarietà alla costruzione di nuovi incenritori in Regione e chiede al Consiglio Regionale di opporsi all’attuazione dell’art 35 della legge “Sblocca Italia” nella Conferenza Stato Regioni del 9 settembre 2015 in quanto lesiva dell’autonomia e degli interessi regionali;

ADERISCE alle richieste del Coordinamento ligure GCR contenute nelle Petizioni cartacea e on line “No a incenerimento dentro o fuori Regione Liguria” e nella lettera aperta alla Giunta regionale (vedi sito gcrliguria.wordpress.com);

APPOGGIA la Legge di Iniziativa Popolare RIFIUTI ZERO depositata in Parlamento, che prevede: 

a) l’avviamento al percorso verso Rifiuti Zero con raccolta porta a porta e tariffa puntuale (si paga in base a rifiuti residui prodotti); 

b) la realizzazione di impianti di compostaggio della frazione organica e della frazione verde (foglie, sfalci e potature) che costituisce quasi il 40% dei rifiuti prodotti; 

c) il riciclo dei rifiuti raccolti in modo differenziato all’interno della regione in cui vengono prodotti, eliminando l’inquinamento derivante dal trasporto fuori regione; 

d) la realizzazione di impianti a freddo che permettono di chiudere il ciclo dei rifiuti recuperando ulteriore materia seconda preziosa dall’indifferenziato residuo.

 

 



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Postato da Associazione "Vivere in Valdisieve" su Associazione "Vivere in Valdisieve" il 10/19/2015 04:55:00 PM




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sabato 10 ottobre 2015

ROSSI RISCHIATUTTO

 

 

CITTADINI AREA FIORENTINA
COMITATI DEI CITTADINI - FIRENZE

PUBBLICATO SU: http://cittadiniareafiorentina.wordpress.com/


ROSSI RISCHIATUTTO

 

 

Giu' le mani dal Piano Paesaggistico !

 

Giovedì scorso, in risposta all'appello per salvare le Alpi Apuane, lanciato da Avaaz e qui raccolto anche da noi, il Presidente della Toscana Enrico Rossi ha inviato questa lettera a tutti i firmatari della petizione.

 

Ringrazio lei e gli altri cittadini che mi avete scritto. Vi rispondo con piacere fornendovi anche alcune informazioni che forse non sono in vostro possesso.

Il nostro obiettivo è sempre stato quello di tenere insieme lavoro e bellezza. Proprio per questo saranno vietate le aperture di nuove cave sopra i 1.200 metri ed incentiveremo la filiera produttiva locale. Una scelta che ci consente da un lato di tutelare le vette e i crinali apuani e dall'altro di far sì che una maggiore occupazione e ricchezza ricada sul territorio.

Ritengo che il documento che abbiamo elaborato, superando contrapposizioni e diatribe su cui non sempre le posizioni più estreme risultano essere le più fondate, rappresenti un punto di arrivo per tutti. E'del tutto normale che su temi così importanti si discuta e si confrontino posizioni diverse ed anche estreme, tra chi vorrebbe chiudere le cave e chi invece vorrebbe continuare a far tutto come prima. In democrazia le proposte si discutono e si cercano soluzioni il più possibile condivise, senza le quali anche le migliori elaborazioni rischiano di restare esercizi puramente accademici. E'proprio da questo confronto che scaturiscono le soluzioni più avanzate. Ne è riprova che la Toscana sarà la prima e unica regione ad avere approvato un piano che contiene sia la parte vincolistica che precise direttive per gli ambiti territoriali della nostra regione, a cui dovranno conformarsi gli strumenti urbanistici dei Comuni.

La legge sulle cave che il Consiglio Regionale ha approvato dichiara pubblici i beni stimati,  raddoppia le tasse di concessione dovute agli Enti locali e stabilisce che il marmo scavato dovrà essere lavorato, sempre più, a livello locale. E'la prima volta che la Regione affronta questi temi per dotarsi di regole di carattere sociale e ambientale. Sono certo che la vostra sensibilità ambientale vi faccia comprendere ed apprezzare lo sforzo che stiamo compiendo per dare, finalmente, una risposta positiva a queste importanti questioni. Agli imprenditori del marmo ho chiesto anche di investire nella salvaguardia ambientale così come hanno fatto gli industriali del cuoio con gli impianti di depurazione. Assumersi le responsabilità di governo del territorio è oggi una grande sfida perché richiede di interpretare e governare fenomeni complessi, di trovare equilibri tra interessi diversi e spesso contrastanti ascoltando le (buone) ragioni di tutti, ma allo stesso tempo tenendo ferma la propria responsabilità che è quella di promuovere sviluppo e salvaguardia del territorio.

Spero di avere contribuito a fare chiarezza su questa vicenda e le invio i miei più cordiali saluti.

 

Enrico Rossi

  

In questa lettera Rossi dichiara di "voler tenere insieme lavoro e bellezza", forse cercando di evocare in noi il ricordo di Michelangelo e dei "Prigioni" dell'Accademia, ma senza ricordare che il marmo non si estrae più come 500 anni fa, con scalpelli e cunei di legno, ma con filo diamantato e dinamite e i committenti non son più Giulio II o Papa Medici, bensì magnati del Golfo a beneficio di poche famiglie di imprenditori e multinazionali senza scrupoli che distruggono la montagna.

Rossi dice anche che "in democrazia le proposte si discutono e si cercano soluzioni il più possibile condivise", ma senza precisare che la discussione è già avvenuta in Consiglio Regionale e successivamente in risposta alle osservazioni, impegnando l'Assessorato e i tecnici della Regione per mesi c ha già prodotto una faticosa modifica del testo.

Rossi dimentica che la democrazia si basa, oltre che sulla responsabilità e sulla capacità di decisione dei suoi organi rappresentativi, anche sulla competenza e sulla legittimità tecnico-scientifica degli atti e degli strumenti esecutivi. Questo, se è particolarmente vero per la pianificazione del territorio, lo è ancor più per la delicata materia del paesaggio, non certo riducibile a minimo comune denominatore di consolidati interessi locali. Tanto più che il Piano paesaggistico della Toscana ha richiesto 4 anni di preparazione e, lungi dall'essere un esercizio "puramente accademico" come lui sembra ritenere, ha saputo accreditarsi, anche a livello ministeriale, quale modello per le altre regioni.

Ma anche questa lettera nelle ultime ore è stata superata: non sarà più vietata neanche l'apertura di cave sopra i 1200 m. Il maxiemendamento del PD è una carta moschicida che richiama a sé tutti i nemici delle regole, degli  indirizzi e delle direttive paesaggistiche, non solo per le cave, ma anche per le coste, per le zone umide, per i crinali e persino per gli alvei fluviali. Tanto che ora lo stesso Rossi vorrebbe tornare al testo originale approvato dalla maggioranza e dall' Assessore Marson.

La questione del Piano paesaggistico della Toscana può produrre conseguenze anche a livello governativo, da un lato per l'impegno profuso dal sottosegretario Borletti Buitoni in sua difesa, dall'altro per la spinta neocentralista che potrebbe riaffermarsi, azzerando qualsiasi capacità della Toscana di darsi propri strumenti per il Buon Governo del territorio. Martedì prossimo l'eccezione toscana potrebbe davvero giungere alla fine.

In quel caso finirebbe anche, crediamo, la corsa spericolata verso le elezioni di Enrico Rossi che avrebbe delegittimato definitivamente il lavoro pluriennale e ampiamente partecipato del proprio Assessore, per ascoltare le istanze di lobbies, presenti nella maggioranza e nel suo partito, il cui orizzonte culturale è sempre quello dello sfruttamento selvaggio del territorio.