CITTADINI AREA FIORENTINA
COMITATI DEI CITTADINI - FIRENZE
RIPARTE LA FOSTER?
MEGLIO ASPETTARE
I lavori per la stazione Foster nel dicembre 2012 La nuova fermata AV di Bologna
Per la verità occorrerebbe che si concludesse prima l’inchiesta promossa dalla Procura di Firenze per truffa ai danni dello Stato, frode, corruzione e associazione a delinquere, sospette infiltrazioni camorristiche e rischi di collasso per la struttura a causa dell’utilizzazione di materiali pericolosi e scadenti.
L’appello lanciato a luglio da Rossi: “Il Governo deve riprendere in mano la partita del nodo Alta velocità di Firenze … convocare RFI e verificare le questioni con la magistratura … La Toscana e il suo capoluogo ne hanno bisogno e non possono restare indietro” segnala all’Esecutivo la disponibilità della Regione a chiudere più di un occhio sulla legalità ambientale ed amministrativa di quest’opera, come già dimostrato a suo tempo con lo smaltimento delle terre.
Rossi, pur biasimando lo stridente divario tra servizi dell’Alta velocità e i problemi dei treni locali, si è nondimeno speso per la ripresa dei lavori rilevando come stazioni per l’Alta velocità esistano già in varie città, a Bologna, come a Milano, a Torino e a Roma: “Non capisco perché a Firenze non si riesca a centrare questo obbiettivo”.
In realtà a Bologna lo scorso 8 giugno si è inaugurata soltanto la fermata sotterranea dell’AV: la stazione di Isozaki e le opere connesse sono ancora da fare. Ma ciò basta ai toscani come pungolo per proseguire con un’opera altrettanto faraonica e irragionevole.
Secondo Marco Ponti, Professore di economia dei trasporti del Politecnico di Milano, le stazioni Alta Velocità di Bologna (appena inaugurata per la parte sotterranea) e di Firenze (appena iniziata) costeranno alla fine il quadruplo del necessario. E ciò mentre un “grido di dolore” proviene da tutte le regioni d’Italia per l’aggravarsi dei disservizi, per la mancanza di sicurezza e per le condizioni inaccettabili in cui si viaggia sui treni locali.
A Bologna, dove i lavori per la stazione hanno prodotto gravissimi danni fisici ed economici, la pendenza del tracciato sotterraneo impone alle “Frecce” una velocità inferiore a quella che toccherebbero in superficie.
A Firenze la stazione Foster sarà ancor più illogica: non scambierà con la stazione centrale, imporrà velocità più basse e produrrà rischi ambientali incalcolabili.
Mentre gli scali AV di Porta Susa (Torino), di Rogoredo (Milano), di Tiburtina (Roma) e di Afragola (Napoli) mirano a riorganizzare complessi sistemi di scambio tra AV, traffico regionale e traffico metropolitano, la futura stazione fiorentina – anch’essa sdoppiata rispetto alla stazione centrale – resterà una semplice fermata inaccessibile e confinata rispetto al traffico regionale e metropolitano.
La Regione Toscana, che insieme al Governo deve dire dove e come passano i treni, dovrebbe insomma chiedere il contrario di ciò che sta reclamando e cioè:
· di definire prioritariamente insieme a RFI il modello di funzionamento del Nodo fiorentino (con e senza l’opera) e la messa a sistema dei diversi servizi, AV compresa. La Regione darebbe così corpo all’Accordo del 2011 sottoscritto con l’azienda insieme a Comune e Provincia, pronta a chiedere il riesame dell’intero progetto se quel modello non funzionasse
· di non riprendere i lavori ai Macelli indipendentemente da quelli per il tunnel
RIVENDICARE COME FA LA REGIONE IL PRINCIPIO DI CONTINUITA’ AMMINISTRATIVA “PER NON RESTARE INDIETRO” E’ NEL CASO DEL SOTTOATTRAVERSAMENTO FIORENTINO del tutto FUORI LUOGO.
PERDURANDO INFATTI LE INCOGNITE ECONOMICHE E GIUDIZIARIE, i rischi E le incongruenze CHE MOTIVANO LA NOSTRA OPPOSIZIONE A QUEST’OPERA, per la citta’ sI PROFILA anche la beffa di un ennesimo E colossale bucO INCONCLUSO.