ORGANIZZATORI:
(comitato valdisieve, associazione valdisieve, ass. vivere in valdisieve)
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Postato da Associazione ValdiSieve su ASSOCIAZIONE VALDISIEVE il 3/19/2013 04:16:00 PM
L'Assessore all'ambiente del Comune di Lucca Giuseppe Pellegrini Masini spiega il motivo di questa iniziativa: "Le Apuane sono un esempio emblematico della difficoltà di contemperare uno sviluppo economico sostenibile con la tutela dell'ambiente e del paesaggio. Queste meravigliose montagne, alle quali noi lucchesi ci sentiamo legati in quanto parte del nostro paesaggio quotidiano, sono minacciate da intense attività di escavazione che le stanno letteralmente distruggendo. Speriamo che con questa iniziativa si possa avviare una riflessione che faciliti la nascita di una nuova economia sostenibile della montagna basata sul turismo sostenibile e sullo sfruttamento delle risorse rinnovabili che possa preservare l'integrità di questo ambiente montano meraviglioso e unico."
Il workshop ha visto una numerosa partecipazione di pubblico ed autorevoli interventi che sinteticamente riportiamo:
L'Assessore Giuseppe Pellegrini Masini ha aperto i lavori ed introdotto il tema del workshop soffermandosi sul delicato equilibrio fra attività umane e tutela ambientale, mettendo in risalto la necessità odierna della società internazionale di adattarsi al cambiamento climatico ed alle conseguenze degli inquinamenti prodotti dalle attività umane attraverso uno sviluppo sostenibile che valorizzi il territorio come risorsa da preservare. Le opportunità economiche che derivano dalla conservazione del territorio possono sostituire quelle che lo impoveriscono di risorse insostituibili, allo stesso tempo preservando un capitale ambientale ed una risorsa per le future generazioni.
La Dott.ssa Lola Poggi Goujon ha sottolineato l'impegno dell'Unesco su i temi dell'etica e della conservazione dell'ambiente ed in particolare del paesaggio, questo ruolo è svolto anche e soprattutto attraverso i geoparchi dell'Unesco i quali riconoscono la presenza di un patrimonio non solo ambientale ma anche paesaggistico e culturale che deve essere preservato.
Il prof . Domenico Nicoletti si è soffermato sulla definizione del paesaggio così come codificata dalla Convenzione Europea del Paesaggio ricordando che il "Paesaggio" designa una determinata parte di territorio, così come è percepita dalle popolazioni. Questo concetto è stato ritenuto centrale anche dall'Unesco nel caso del riconoscimento del geoparco del Cilento, un caso nel quale si ha il riconoscimento del territorio, non solo come geoparco, ma anche come paesaggio culturale. Questi riconoscimenti hanno permesso di rivitalizzare un'economia del turismo sostenibile che permette di conservare l'integrità del territorio e della cultura.
Il Dott. Fabio Baroni ha poi introdotto il caso delle Alpi Apuane ricordandone la grande ricchezza geologica, ecosistemica e culturale. La minaccia dell'escavazione del marmo è stata ricordata come un fattore destabilizzante di una presenza umana che ha cessato di essere ecosostenibile ed ha proposto come soluzione un ritorno ad una produzione agricola di prodotti tipici e ad attività di turismo sostenibile.
E' stato proiettato il film documentario del Dott. Alberto Grossi dedicato all'attività di estrazione del marmo nelle Alpi Apuane. Le immagini impressionanti testimoniano un processo di distruzione della montagna che viene erroneamente definito 'produzione del marmo'. La distruzione della montagna non solo ai fini dell'uso della pietra pregiata ma anche allo scopo di utilizzare il carbonato di calcio, è una realtà che impoverisce l'ambiente e pregiudica la possibilità per le future generazioni di godere di un ambiente scenico e naturale unico. La Dott.ssa Poggi in qualità di Segretario Generale del Consiglio Internazionale del Cinema e della Televisione (CICT) dell'Unesco ha mostrato la propria intenzione di diffondere il documentario presso i membri della ONG.
Il Prof. Pizziolo ha introdotto il concetto di etica ecologica come catalizzatore delle attività di conservazione ambientale. Il professore si è soffermato sul legame fra ambiente, cultura, società ed economia contestualizzando l'ambiente apuano nella geografia europea. Infine il professore ha delineato un piano alternativo di sviluppo delle Apuane che dovrebbe incentrarsi su un nuovo stretto rapporto fra città e montagna, che veda nella montagna una opportunità di realizzare attività ricreative, educative e turistiche precluse dall'ambiente urbano. Infine ha sottolineato la ricchezza della terra che può esprimersi in una agricoltura sostenibile e nello sfruttamento della risorsa dell'acqua. Il professore ha proposto che il sistema dei canali e delle grotte oggi minacciato dalle escavazioni sia riconosciuto come parte integrante del geoparco Unesco.
Ha concluso gli interventi l'Arch. Giuffrè del Club Unesco di reggio Calabria che ha richiesto un maggiore coinvolgimento dei club nelle attività di promozione del patrimonio Unesco con particolare riferimento a tutti i beni culturali e paesaggistici che sono meno conosciuti ma tuttavia meritevoli dell'interesse della comunità internazionale.
Solo a fine febbraio è terminata la grande abbuffata elettorale che martellati dal monopolio televisivo e dalla monotonia delle varie testate giornalistiche abbiamo ingurgitato e nella quale parte dei redattori e collaboratori si sono impegnati. Dunque, la rivista esce nell'ultimo giorno del mese. Chi vi lavora e chi la legge appartiene in prevalenza all'arco politico che va dal centro spostato sempre più a sinistra, fino ad arrivare alle stelle. Noi non vogliamo proporre l'ennesima ammucchiata ma ricordare che vi sono temi unificanti sui quali occorre riprendere la discussione, visto che oltretutto sono stati tra quelli meno "urlati" in campagna elettorale. Ma sono temi talmente forti ed urgenti che, pur se scomodi, hanno indubbiamente contribuito a cambiare l'attuale composizione parlamentare. Ripartiamo dunque dai "nostri" beni comuni: dall'acqua, dall'energia al ciclo dei rifiuti. Facciamo che la solidarietà diventi bene comune e che il reddito minimo garantito entri in agenda. Riflettiamo sulle esperienze positive e sulle proposte alternative che vengono avanti dalla rete dei comitati toscani (Continua il cammino della rete dei comitati toscani. E i comitati liguri? di Seele Fragat), dall'esperienza pisana; che tutta la corposa documentazione NOTAV che finora vi abbiamo proposto e che torna in questo numero (Dossier TAV: una questione democratica di Andrea Campanella) non sia solo arricchimento culturale ma diventi una prospettiva fortemente condivisa. E che il territorio venga davvero curato nei fatti e non solo nelle parole. Quelle con cui ci hanno ubriacato finora e di cui da adesso in poi vogliamo fare a meno. Fatti e proposte, per i nostri confronti. Grazie dalla Redazione di InFormAzione Sostenibile | |||
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