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venerdì 25 novembre 2011

Comunicato dei Comitati Monte Faggiola e Ariacheta


I comitati Monte Faggiola e Ariacheta, formati da cittadini dei comuni di Firenzuola e San Godenzo per contrastare la proliferazione incontrollata degli impianti eolici industriali sui crinali appenninici,

esprimono il proprio pieno apprezzamento per l'operato della Regione Toscana
e denunciano le pubbliche  menzogne di Baronti, presidente di Legambiente Toscana

dopo avere appreso che nel corso alla trasmissione "Girotondo", andata in onda su TELEIRIDE il 27 ottobre (e tuttora visibile all'indirizzo internet www.teleiride.tv/video/girotondo-271011) il sindaco di Firenzuola Claudio Scarpelli e Piero Baronti, presidente di Legambiente Toscana, hanno aspramente e sprezzantemente criticato l'operato dei tecnici della Regione in merito alla Valutazione di Impatto Ambientale che ha espresso parere NEGATIVO sui mastodontici progetti proposti dalla società privata EDVT sui territori dei comuni di Firenzuola e San Godenzo.

mercoledì 23 novembre 2011

"Non un mattone in zone a rischio"; il caso insalubre (ancora prevenibile) di Rufina.

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COMUNICATO STAMPA

In riferimento al comunicato stampa del Presidente della Regione Toscana Dott. Enrico  Rossi "Non un mattone in aree a rischio" rilasciato in data  4 Novembre 2011 a seguito dei gravi eventi calamitosi che hanno devastato la Liguria e parte della Toscana, avvenuti qualche settimana fa,  l'Associazione Valdisieve ha recentemente inviato una lettera agli Amministratori, Dirigenti e Tecnici della P.A. (nota[1]per l'elenco dei destinatari della lettera), portando all'attenzione una situazione di rischio che si verrà a creare a causa della non idoneità del sito prescelto per il Nuovo Inceneritore "I Cipressi" del Comune di Rufina (nella lettera che trovate in allegato  sono state elencate le motivazioni della non idoneità del sito prescelto, a pochi metri dal  fiume Sieve).

martedì 15 novembre 2011

CERIMONIA LAIKA

 

 

CERIMONIA "LAIKA"

                IL CONVEGNO DI S. CASCIANO E LA MISTICA

                DELLE INFRASTRUTTURE

 

Come già accaduto in passato, a S. Casciano,  il PD, la Fondazione  Italianieuropei di Massimo D'Alema e l' Associazione Romano Viviani di Riccardo Conti, con un Convegno riparatore intitolato: "Le reti che fanno crescere l'Italia – territori, energia, trasporti, telecomunicazioni",  hanno inteso chiudere il dibattito scaturito dalla vicenda "Laika" di cui davamo conto il 25 ottobre.

Quel dibattito si era sviluppato soprattutto dopo l'intervento dell'assessore regionale Anna Marson - vero bersaglio politico di quest'iniziativa – che si era dichiarata contraria alla costruzione del nuovo stabilimento in una zona agricola e sopra importanti resti archeologici.

 

                             

 

                            "se in Italia non si potesse costruire nelle aree dove ci sono tracce di civiltà precedenti, dovremmo andare via

                                e chiedere un po' di territorio in Libia, dove abbonda.." M. D'Alema

 

Il workshop ha visto la partecipazione di Massimo D'Alema, Mauro Moretti, Roberto Colaninno, Flavio Cattaneo di Terna e Vito Gamberale del Fondo italiano per le infrastrutture (F2i) di cui è consigliere lo stesso Conti. La presenza annunciata dell'ex Ministro dei lavori pubblici Altero Matteoli, poi trattenuto a Roma, chiariva il carattere bipartisan dell'ìniziativa.

Nella tre giorni di dibattiti il segnale è stato univoco: porte chiuse alla partecipazione della società civile nelle scelte strategiche territoriali, controllo sulle cosiddette grandi opere della parte più conservatrice dei partiti, via libera alla finanza, più che all'impresa, per l'accesso ai finanziamenti pubblici. Soprattutto minimizzazione dei valori ambientali e della tutela dei beni culturali e paesaggistici.

 

Due autorevoli interviste rilasciate tra settembre e ottobre da Salvatore Settis sulla stampa, avevano stigmatizzato la cosiddetta "Archeopatacca" scuotendo le certezze della base locale del PD.

In risposta a queste qualificate critiche un Massimo D' Alema sbrigativo ha solleticato facili umori qualunquisti (vedi sopra)

Chiarissimo il Presidente Enrico Rossi : "L'atteggiamento dei comitati che spesso rappresentano posizioni di rendita è troppo diffuso in Toscana. Ma con il massimo rispetto dei vincoli ambientali dobbiamo dire che se vogliamo tutelare davvero il nostro territorio c'è bisogno di dargli maggiore sviluppo attraverso una ripresa costruttiva" Musica per gli orecchi dei costruttori considerati l' unico motore della crescita economica della Regione.

 

 

:                      

 

                   Gli scavi archeologici in corso sul terreno della multinazionale Hymer (Laika)

 

Secondo un progetto strategico che da anni procede di fatto senza alcuna programmazione, l'Italia aspira a diventare la grande piattaforma logistica d'Europa capace di intercettare il flusso di merci provenienti dall'Oriente. Realizzandolo per parti e in concorrenza con le altre, ogni Regione si candida a guidare questa grande illusione. La Toscana non è certo da meno.

 ".. altrimenti - ha detto Conti -  rischiamo di perdere investimenti fondamentali per il nostro futuro. Anche per questo abbiamo scelto San Casciano come sede del workshop: e' un bellissimo borgo toscano che sa stare nella modernita' coniugando sviluppo e tutela del paesaggio, come dimostra il progetto della Laika''.

 

A proposito di tutela del paesaggio però secondo un articolo di Gianfranco Cartei e Gabriele Paolinelli, pubblicato nei giorni scorsi sul Corriere Fiorentino, l'indice di urbanizzazione pro capite è ormai giunto in  Toscana a livelli che ci avvicinano a quelle regioni del nord meno virtuose nell'occupazione del territorio aperto.

Insomma proprio nel momento in cui i dissesti idrogeologici e il dramma delle alluvioni evidenziano una crisi ambientale generalizzata che è anche crisi di un modello economico invecchiato, il Partito del cemento  non può che tentare a tutti i costi di legittimare il consumo indiscriminato del territorio.

 

 

 

OPPONIAMOCI A QUESTA DERIVA!

FERMIAMO IL CEMENTO CHE DIVORA LA TOSCANA!

DIFENDIAMO I PAESAGGI E LE RISORSE NATURALI DELLA NOSTRA REGIONE!

 

Chiediamo che nel processo di aggiornamento della Legge urbanistica toscana, che afferma il criterio del risparmio di suolo e del riutilizzo, si adottino misure più stringenti per un effettivo controllo sulle politiche insediative, anche attraverso una seria riconsiderazione del principio della sussidiarietà

LINEA 2

PARTE LA LINEA 2

                               MA DOVE e come VA?

                    

Il passaggio dal Duomo della Linea 2 nella tavola del progetto esecutivo    

             

In occasione dell'inaugurazione del cantiere di Peretola della Linea 2 Renzi ha rilanciato la soluzione sotterranea per il passaggio della tramvia dal centro.

Le tavole del progetto esecutivo mostrano però una variante del vecchio progetto di superficie  con un tortuoso passaggio per Valfonda, Strozzi, Lavagnini, Libertà, S. Marco e ritorno. Il progetto preliminare e la relativa modifica dei finanziamenti per questa alternativa sono stati approvati dal Ministero, con prescrizioni e osservazioni, nel marzo scorso.

Ancora incerta è invece la variante del nodo Belfiore dove si prevede il passaggio a raso al posto del previsto sottopasso stradale.

Nel progetto esecutivo si può trovare anche il passaggio dal Duomo, opzione per la quale valgono ancora i finanziamenti europei. Del resto, in apparente contrasto con la variante per Valfonda, il capolinea della tratta in costruzione è posto in P. za dell'Unità, lungo il tragitto per il Duomo.

Chi consultasse poi anche le tavole del Piano Strutturale vedrebbe che alla variante approvata sono stati aggiunti due tronconi che raggiungono l'area pedonale del Duomo: uno da P.za S. Marco fino a Palazzo Medici Riccardi, l'altro da P.za dell'Unità fino a via de' Vecchietti.

Il proseguimento in sotterranea, inserito anch'esso nelle previsioni di piano, tenterebbe se non altro di rimediare al problema di una rete tranviaria incompiuta, con soluzioni progettuali indegne di Firenze.

 

 Il passaggio in sotterranea nelle previsioni del PS 2010

 

Questa ammucchiata di previsioni urbanistiche ci spinge però a rivolgere al Sindaco alcune domande:

 

§        quale progetto è stato davvero iniziato con il cantiere di Peretola?

§        perché presentare una soluzione interrata, con una fattibilità quasi inesistente  e attuabile in tempi biblici, se è già così difficile ottenere le due varianti?

§        come si intende verificare le varianti da un punto di vista tecnico ed economico?

§        perché non si è deciso di aprire un confronto con i cittadini  informandoli puntualmente delle modifiche?

§        i finanziamenti pubblici assegnati per un trasporto rapido di superficie si estendono anche a tratti in sotterranea così lunghi?

§        nel caso di una soluzione in sotterranea si prevede di percorrere quella linea con lo stesso sistema  "Sirio"?

§        come è avvenuto l'affidamento dei lavori a impresa s.p.a. la  società costruttrice che sostituisce btp?

 

Renzi si vuole accreditare agli occhi dei cittadini come il guastafeste dei poteri forti ma è pronto, come per l'Alta Velocità, a rapide conversioni ad U. Nel caso delle tramvie cerca di finire il suo mandato di Sindaco prima che i nodi problematici dei cantieri vengano veramente al pettine. Poi tutto potrà riprendere il suo corso, compresa la Linea 3 e compreso magari il passaggio dal Duomo, a dispetto del risultato del referendum del 2008.

 

Considerando

 

§        che i progetti delle tramvie sono difficilmente compatibili con i livelli di traffico attuali

§        che la costruzione delle Linee 2 e 3 produrrà una nuova morfologia urbana con la definitiva trasformazione dei viali del Poggi in una "highway" urbana

§        che in questo "project financing" la quota di finanziamento pubblico risulterà compresa alla fine tra il 70 e l'80% senza alcun rischio per i privati

 

§        si riformuli una volta per tutte il project financing ripensando un progetto che risulta inattuale e inadeguato.

§        si dia la parola ai cittadini che nel referendum del 2008 avevano chiesto la moratoria di quelle linee.

§        si adottino tutte le misure necessarie per una mobilità piu' tollerabile partendo da un serio piano dei trasporti e da un piano integrato del traffico.

 

 

* le tavole dettagliate del progetto esecutivo della tramvia e del Piano Strutturale sono consultabili sul sito del Comune di Firenze

venerdì 11 novembre 2011

Ricorso ecologista contro la variante “mattonara” della Tenuta di Rimigliano.

 

L'associazione ecologista Gruppo d'Intervento Giuridico onlus – dopo verifiche da parte dei propri soci toscani e segnalazioni da parte del combattivo Comitato per Campiglia – ha inoltrato un nuovo ricorso (il precedente era del 27 luglio 2011) avverso la variante urbanistica che consente il progetto turistico-edilizio che interessa la storica Tenuta di Rimigliano, in un contesto ambientale-paesaggistico di rara suggestione, in Comune di San Vincenzo (LI).

 
Interessati il Ministero per i beni e attività culturali (Ministro, Direzione regionale, Soprintendenza per i beni ambientali di Pisa), la Regione Toscana (Presidenza, Assessorato all'urbanistica, Direzione generale politiche del territorio), la Provincia di Livorno, il Comune di San Vincenzo, il Corpo forestale dello Stato, i Carabinieri del N.O.E. di Grosseto e, per gli aspetti di competenza, la Commissione europea.
 
Infatti, il Comune di San Vincenzo, con deliberazione Consiglio comunale n. 83 del 3 ottobre 2011 ha approvato definitivamente una variante al regolamento urbanistico per il sottosistema della pianura costiera – Tenuta di Rimigliano (adozione con deliberazione n. 96 del 22 ottobre 2010) comprendente, in estrema sintesi, la previsione di un nuovo complesso turistico-ricettivo (150 posti letto) avente volumetria di mc. 18.000, la demolizione di circa il 75% degli edifici storici della Tenuta di Rimigliano per una successiva ricostruzione quali 180 residenze stagionali, la realizzazione di piscine, impianti sportivi, campo da golf (18 buche), parcheggi, servizi (circa 8 ettari interessati).  In buona sostanza, si tratterebbe di una variante urbanistica finalizzata alla realizzazione degli interventi immobiliari predisposti dalla Progenia s.r.l. su mq. 7.500 (ricettivo) + mq. 25.000 (residenziale).
 
Vari i motivi di ricorso.       La predisposizione di una variante al regolamento urbanistico per il sottosistema della pianura costiera relativa esclusivamente alla Tenuta di Rimigliano si presenta quale variante allo strumento urbanistico generale (piano strutturale) e appare palesemente incongrua rispetto all'impianto della pianificazione urbanistica comunale generale e al contesto dei Parchi della Val di Cornia.     In particolare il piano di indirizzo territoriale – P.I.T., approvato con deliberazione Consiglio regionale n. 72 del 24 luglio 2007 (scheda di paesaggio "ambito 23 Val di Cornia", obiettivi di qualità e azioni prioritarie) e la successiva attuazione paesaggistica (deliberazione Consiglio regionale n. 32 del 16 giugno 2009) non consentono le previsioni edificatorie contenute nella predetta variante urbanistica.  Inoltre, dalle "osservazioni" inoltrate (marzo 2011) dalla Regione Toscana (art. 17 della legge regionale n. 1/2005), in merito alla variante urbanistica in argomento si evince con chiarezza l'assenza di una corretta, preventiva e vincolante procedura di valutazione ambientale strategica (V.A.S.).
 
La V.A.S., prevista dalla direttiva n. 2001/42/CE, interessa piani e programmi aventi effetti sensibili diretti ed indiretti sull'ambiente e le varie componenti ambientali (artt. 12 e ss. del decreto legislativo n. 152/2006 e s.m.i.), mentre la Regione Toscana vi ha dato attuazione con la legge regionale n. 10/2010.          La conclusione del procedimento di V.A.S. è precedente e vincolante all'approvazione definitiva ed all'efficacia dei piani e programmi ad essa assoggettati. Fondamentale è la fase della consultazione del pubblico con le specifiche modalità previste dalla legge.  Si ricorda, inoltre, che "la VAS costituisce per i piani e programmi a cui si applicano le disposizioni del presente decreto, parte integrante del procedimento di adozione ed approvazione. I provvedimenti amministrativi di approvazione adottati senza la previa valutazione ambientale strategica, ove prescritta, sono annullabili per violazione di legge" (art. 11, comma 5°, del decreto legislativo n. 152/2006 e s.m.i.).
 
Da quanto, poi, riportato nella medesima deliberazione Consiglio comunale San Vincenzo n. 83 del 3 ottobre 2011 si evince chiaramente che gran parte degli elaborati allegati non sono mai stati sottoposti alla fase procedurale della visione del pubblico per l'intervento nel procedimento di approvazione, con palese lesione del relativo diritto (artt. 9 e ss. della legge n. 241/1990 e s.m.i., 69 della legge regionale Toscana n. 1/2005 e s.m.i.)[1].
 
Appare, inoltre, dubbia anche la medesima superficie lorda utilizzabile per la trasformazione edilizia.  Infatti, nei documenti progettuali viene indicata la superficie lorda trasformabile in residenze di circa mq. 17.000, con l'esclusione di mq. 650 da destinare alle necessità dell'azienda agricola.  Il P.P.M.A.A. (piano pluriennale di miglioramento agricolo ambientale) presentato dalla Proprietà e approvato dalla Provincia e dal Comune, contiene in allegato le "schede del patrimonio edilizio esistente" con piante, sezioni e prospetti degli edifici divisi per nuclei poderali.  Tuttavia, secondo stime effettuate, a fronte dei mq. 17.000 circa dichiarati, ne risulterebbero invece 12.450 circa.  Non solo: considerando gli edifici agricoli effettivamente utilizzabili per ragioni di abitabilità (es. altezze minime), risulterebbero soltanto mq. 9.450 circa. Il resto delle strutture sarebbe rappresentato da tettoie che non possono determinare superficie chiusa (mq. 2.450 circa) e da annessi (mq. 500 circa), privi di altezze minime per realizzare vani abitabili.
 
La normativa urbanistica regionale toscana (artt. 24-26 della legge regionale n. 1/2005 e s.m.i.) prevede, in caso di contrasto fra previsioni di atti di pianificazione/programmazione/gestione di Enti territoriali differenti la richiesta di apertura di specifico procedimento davanti alla Conferenza paritetica interistituzionale ai fini del prescritto parere di competenza.  La suddetta richiesta comporta la sospensione degli effetti del provvedimento oggetto di contestazione, mentre in caso di mancato adeguamento alla pronuncia della Conferenza paritetica interistituzionale la Regione può emanare "misure di salvaguardia immediatamente efficaci" nei confronti del provvedimento contrastante "sino all'adeguamento degli strumenti della pianificazione territoriale e degli atti di governo del territorio di comuni e province", analogamente alla Provincia.
 
Il Gruppo d'Intervento Giuridico onlus ha richiesto l'adozione dei provvedimenti inibitori dell'efficacia della variante urbanistica comunale, fra cui proprio il ricorso alla Conferenza paritetica interistituzionale.
 
La costa di Rimigliano è certamente una delle più belle della Toscana e dell'intero litorale tirrenico,  una splendida spiaggia e cordone dunale (altezza media 5-10 mt.) con vegetazione mediterranea della lunghezza di circa km. 6, ricadente nel demanio marittimo (artt. 822 e ss. cod. civ.) e nel Parco naturale costiero di Rimigliano (circa 120 ettari).   Il litorale (già di proprietà dei della Gherardesca), sostanzialmente integro e ricoperto in buona parte da macchia mediterranea evoluta, è tutelato con specifico vincolo paesaggistico (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.), delimitato dal mare da un lato e dalla strada provinciale "della Principessa" (n. 23) dall'altro, facente parte del complesso dei Parchi della Val di Cornia (Parco naturale costiero di Rimigliano, Parco archeologico di Baratti e Populonia, Parco minerario di San Silvestro, Parco costiero della Sterpaia, Parco naturale di Montioni, Parco forestale di Poggio Neri), istituiti in forma coordinata dai Comuni di San Vincenzo, Campiglia Marittima, Piombino, Sasseta e Suvereto a partire dal 1973.   La conformazione naturale del litorale è rimasta inalterata da quando – ai primi dell'800 – Napoleone I fece realizzare la strada costiera "della Principessa" per la sorella Elisa Bonaparte, da lui designata quale Principessa di Piombino.
 
Attualmente i Parchi della Val di Cornia – a eccezione proprio del Parco naturale costiero di Rimigliano – sono  classificati area naturale protetta di interesse locale – A.N.P.I.L., ai sensi della legge regionale n. 49/1995. L'area oltre la strada provinciale n. 23 rientra nella Tenuta di Rimigliano (560 ettari), anch'essa tutelata da norme di salvaguardia. 
 
Negli anni '70-'80 del secolo scorso i Comuni interessati (San Vincenzo, Campiglia Marittima, Piombino, Sasseta e Suvereto) predisposero piani regolatori generali – P.R.G. coordinati, proprio per salvaguardare le caratteristiche ambientali e culturali del territorio della Val di Cornia.  Successivamente (1998) il Comune di San Vincenzo predispose un autonomo piano strutturale, comprendente possibilità edificatorie nella Tenuta di Rimigliano.    Il vigente piano strutturale (legge regionale n. 1/2005) di San Vincenzo (variante approvata con deliberazione Consiglio comunale n. 81 del 26 settembre 2009) classifica (sottosistemi ambientali A1 e A2) l'area costiera di Rimigliano quale zona di tutela integrale.
 
La variante urbanistica del Comune di San Vincenzo appare proprio incongrua e foriera di pesanti rischi per gli importantissimi valori ambientali e storico-culturali presenti.
 
Enrico Rossi, Presidente della Regione Toscana, rispondendo (e-mail del 7 novembre 2011) al precedente ricorso ecologista, ha assicurato "grande scrupolo" nell'esame della documentazione del caso che deve pervenire dal Comune e nella valutazione dell'eventuale presenza degli "estremi per adire alla conferenza paritetica interistituzionale", prevista dalla legge regionale Toscana n. 1/2005 e s.m.i. qualora vi siano contrasti fra atti di pianificazione regionali e comunali.
 
La Toscana ha goduto negli ultimi decenni d'una fama – meritata – di rilevanti capacità di buon governo del territorio.  Capacità frutto di pratiche e di equilibri secolari, ammirati in tutto il mondo.   Gli ultimi anni, però, han portato anche qui avidità, cemento, mattoni.  E si rischia di perdere ambienti, identità e atmosfere che attirano milioni di turisti ogni anno.  Il Governatore della Toscana sa bene – come tutti noi – che la vicenda della Tenuta di Rimigliano è proprio una specie di prova del nove per comprendere dove sta andando il buon governo del territorio toscano.  
 
La Tenuta di Rimigliano sta bene così com'è, senza cemento.
 
p. Gruppo d'Intervento Giuridico onlus
 
Stefano Deliperi
 
 


[1] ELABORATI ALLEGATI ALLA DELIBERA DI C.C. N° 96 DEL 22.10.2010 DI ADOZIONE NON MODIFICATI:

Valutazione Ambientale Strategica - Rapporto Ambientale

Valutazione Ambientale Strategica - Quadro Conoscitivo allegato al Rapporto Ambientale

Valutazione Ambientale Strategica - Rapporto di Valutazione

Valutazione Ambientale Strategica - Relazione di Sintesi  (Sintesi non tecnica)

Relazione Generale

Tav. V01 – Regolamento Urbanistico Vigente

Tav. V02 – Regolamento Urbanistico variato – Tavola prescrittivi della Disciplina

Relazione di fattibilità geologico idraulica

Tav. V03 – Carta della pericolosità geomorfologica

Tav. V04 – Carta della pericolosità idraulica

Tav. V05 – Carta delle aree con problematiche idrogeologiche

Tav. V06 – Carta delle aree esondabili con TR 30 anni

Tav. V07 - Carta delle aree esondabili con TR 200 anni

Tav. V08 - Carta delle aree esondabili con TR 500 anni

Tav. V09 - Carta della pericolosità idraulica aggiornata agli studi idraulici

Tav. V10 - Carta della fattibilità

Studio idrologico idraulico

ELABORATI ALLEGATI ALLA DELIBERA DI C.C. N° 96 DEL 22.10.2010 DI ADOZIONE MODIFICATI A SEGUITO DELLE OSSERVAZIONI:

Disciplina con le relative Schede Normative Nuclei Poderali

Schema di Convenzione relativa agli interventi nella tenuta di Rimigliano

ELABORATI AGGIUNTI A SEGUITO DELLE OSSERVAZIONI NON ALLEGATI ALLA DELIBERA DI C.C. N° 96 DEL 22.10.2010 DI ADOZIONE:

Abaco degli immobili esistenti

Relazione esplicativa

Quadro conoscitivo:

Il sistema dei Parchi e delle Aree Protette

I vincoli di tutela storici e paesaggistici

I vincoli di tutela idraulica ed idrogeologica

Il PS vigente- Sistemi insediativi ed ambientali

Lo stato di attuazione del PRG vigente

Gli Standards urbanistici

Carta delle Proprietà pubbliche

Periodizzazione dell'edificato

Abaco delle consistenze edilizie cronologiche

Evoluzione storica degli insediamenti

Il sistema delle funzioni urbane

Articolazione spaziale della ricettività turistica

Infrastrutture e servizi a rete e puntuali

Sistema infrastrutturale per la mobilità

Carta dei detrattori ambientali ( contiene la mappatura puntuale delle antenne per telefonia e trasmissione dati )

Uso del suolo all'anno 2009

Uso del suolo all'anno 2000

Uso del suolo all'anno 1993

Uso del suolo all'anno 1978

Uso del suolo all'anno 1954

Carta delle aree agricole soggette a vincolo

Classificazione economico agraria

Carta geologica di base

Carta dei dati di base

Carta geomorfologica

Carta dell'acclività

Carta idrogeologica

Carta litologica – tecnica

Carta della dinamica costiera

Carta aree con problematiche di dinamica costiera

Carta aree con problematiche idrogeologiche

Carta della pericolosità geomorfologica

Carta delle unità di terre - Val di Cornia.

Carta delle competenze idrauliche

Carta dei bacini idrografici

Sviluppo delle altezze di esondazione 500 anni

Sviluppo delle altezze di esondazione 200 anni

Sviluppo delle altezze di esondazione 30 anni.

Carta delle risorse storiche ed archeologiche

Carta delle risorse ambientali.



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Gruppo d'Intervento Giuridico onlus    
Via Cocco Ortu, 32 - 09128 Cagliari

La Regione Toscana adisce la Conferenza Paritetica per la Variante al Piano Strutturale di Casole d'Elsa

Cari membri della Rete,
vi segnalo questa notizia molto importante: la Regione Toscana ha deciso di adire la Conferenza Paritetica per la Variante al Piano Strutturale di Casole d'Elsa


La richiesta di Conferenza paritetica era stata firmata da Asor Rosa per la Rete dei Comitati e da Dario Conte per l'associazione Casolenostra.
L'aver ottenuto il riconoscimento di incompatibilità con il Pit è per noi tutti un risultato molto importante.

Un saluto
Roberto D'Autilia
Casole Nostra
www.casolenostra.org
 

giovedì 3 novembre 2011

CASCINE SECONDO RENZI


Le Cascine secondo Renzi
Domenica 29 ottobre il più importante parco pubblico cittadino
trasformato in autodromo di F.1.

Fig. 1 Piazzale Kennedy trasformato in paddok per le vetture Ferrari e partenza del circuito.

I dubbi persistenti sulla coerenza tra parole e fatti del sindaco "rottamatore" si sono rafforzati domenica scorsa non alla ex stazione Leopolda, dove Renzi chiudeva brillantemente la kermesse del "Big-bang", ma nel vicino Parco delle Cascine.

mercoledì 2 novembre 2011

INCENERITORI INNOCUI?

Anche la Rai ha scoperto che gli inceneritori fanno male
La trasmissione Uno Mattina ha dedicato spazio ai due recenti disastri ambientali di Pietrasanta e di Melfi, ospitando una donna che si è ammalata di tumore a causa delle emissioni
Non ci sono inceneritori che fanno male ed inceneritori innocui
Sono tutti impianti pericolosi, come recita la legge: industrie insalubri di classe prima, la peggiore
Guarda il filmato della trasmissione della Rai Uno Mattina
Leggi il nostro comunicato
Nonostante tutto ciò, noi a Parma vogliamo costruirne uno
Vuoi sapere dove?
Guarda la mappa on line

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma GCR